Edizione: Giunti
Questo è un libro davvero divertente con un messaggio per tutte le donne moderne, ma ancora troppo ancorate alle favole e alla ricerca spasmodica del "principe azzurro".
Il messaggio dell'autrice è chiaro: Donne non
aspettiamo un uomo che venga a realizzare i nostri sogni, ma diamoci da
fare!
La trama in breve è questa: Penelope è una ragazza barese trapiantata a Milano, che lavora nell'ufficio stampa di una ditta di assorbenti femminili ma sogna di diventare una grande giornalista.
In capo alla sua lista dei desideri, stilata quando aveva sedici anni, c'è trovare l'amore e sposarsi, ma è ancora single e di questo si dispera con gli amici.
Un giorno tornando in bicicletta da una festa investe un ragazzo bellissimo, l'incarnazione del suo uomo ideale, uguale al conte Ristori, tant'è che ha pure lo stesso nome.
Purtroppo questo incontro cadrà nel nulla poiché lui è fidanzato.
Qualche mese dopo, in ufficio compare un supermanager incaricato della ristrutturazione aziendale e Penelope è quasi convinta che si tratti dello stesso ragazzo, ma lui la disillude subito dicendole di chiamarsi Galanti.
Eppure Penelope non ne è del tutto convinta e inizia a indagare, congiutturare, spiare.... e quello che scoprirà sarà molto interessante...
Mi sono piaciute più cose di questo romanzo:
- i rapporti d'amicizia di Penelope. La complicità che ha con Federico, Letizia ecc.. da chiamarli ogni volta per tenerli aggiornati su ogni sviluppo della storia.
Gli amici sono davvero degli alleati nella vita dura di ogni giorno;
- l'aria scanzonata e un po' folle di Penelope che sembra incarnare una donna qualunque ed è un antidoto a chi si prende troppo sul serio e per cose
di poco conto ne fa "tragedie". Penelope di ogni cosa che le capita (fa capitare) ne fa uno "spettacolo di
cabaret"!
- la svolta del romanzo che rende questo Galanti ancora più affascinante. Altro che Conte Ristori, qua c'è "Ultimo" hai presente Raul Bova? Ecco così!
Ottimo romanzo, davvero divertente.
Un Cuore nel Sole
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