venerdì 1 maggio 2015

Il ricordo in un violino

violinoQuando sei morto ero piccolissima e non ho ricordi di te. 
Non so quando inizino i primi ricordi di un uomo, ma so che purtroppo di te nei miei ricordi non c'è traccia.

Tu per me sei poche foto e un violino.

Mamma mi racconta che la tua grande passione era la musica e suonavi il violino. Dice che suonavi per me la ninna nanna ed eri così felice della tua piccola nipotina.
Ho i racconti della nonna che parlava di te con amore. Nelle sue narrazioni ci sono sfumature di fatica e sacrifici, il lavoro e l'amore per la tua famiglia.

La casa in cui ho vissuto da ragazza l'hai costruita tu, con impegno, amore e fatica e in ogni stanza si respira di te. La nonna non ha mai voluto ristrutturarla, voleva tenere tutto così come tu avevi progettato.

Credo che le persone che amano e fanno musica siano persone speciali. La sensibilità delle note tocca il cuore, laggiù, dove le parole non arrivano. Le onde che la musica crea hanno ben più risonanza di un urlo di disperazione. 

E per questo ogni volta che vedo un musicista con il violino, io penso a te: penso agli abbracci che non ho avuto, alle parole che non mi hai detto. Ma penso anche che da lassù tu mi guardi e sai che ti voglio bene come se ti avessi conosciuto.
Perchè un ricordo così vivo, come quello che mi ha trasmesso la mia famiglia, è più forte di altri che mi hanno lasciato persone che ho realmente incontrato.

Ogni nota è per me il ricordo prepotente di una bimba che guarda un vecchio violino chiuso in una teca e sogna le mani di chi lo ha accarezzato e suonato. Le mani di un amorevole Nonno che la protegge dal cielo.

Un Cuore nel Sole

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