mercoledì 5 novembre 2014

Nell'appartamento accanto.

Guardo i tuoi occhi e percepisco sonno. Un sonno che ti porti dentro e sulla pelle, pesa sulle tue membra stanche, trattiene le tue gambe e ti fa sembrare più vecchia.

Un sonno di nottate in bianco, di latte scaldato, di pannolini cambiati e ninna nanne sussurrate.
Io, mi stupisco della della tua forza. So bene da dove nasce eppure mi sorprende comunque.
Hai occhi che chiamano amore, mani che stringono altre piccole mani. Il tuo abbraccio consola le tue dolci creature che piangono e si rigirano nella notte.
Sei tu mamma che vivi la vita trascinandoti da una culla all'altra, dalla cucina arriva la luce della cappa, bassa quel poco per illuminare i tuoi movimenti, abbastanza per tenere viva la casa.

Credo di averti sentita dire una volta che eri stanca, che io non capivo cosa tu stessi passando. Non me la presi perché è assolutamente vero. Non lo so, anche se sento i pianti dei tuoi bambini, le grida disperate dei loro capricci, le cantilene per farli addormentare, non posso capire cosa provi. Non posso sentire la tua stanchezza così come non posso avere quel forte, unico, confortante abbraccio di tre bambini tutti intorno a me.

Se la vita ti ha tolto il sonno, ti ha regalato quanto c'è di più bello. La vita per la vita. Tre favolosi bambini che ami più di te stessa. 

Un Cuore nel Sole

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